The Rolling Stones - Exile On Main St. (1972)

Entro il 5 aprile 1971 i Rolling Stones se ne devono andare dal Regno Unito. Non per sfuggire agli arresti e alle persecuzioni dei giornali, ma, molto meno eroicamente, per non pagare le tasse. Se ne vanno: Mick Jagger a Parigi, dove sposa Bianca Morena e dove nasce suo figlio Jade, e poi a Biot, non lontano da Nizza; Charlie Watts a Aix-en-Provence; Keith Richards a Villefranche-sur Mer, in una villa ottocentesca a due passi dal mare che durante la guerra si dice sia stata una base della Gestapo. Tra le poche cose che portano con sé ci sono i nastri avanzati dalle registrazioni Iondinesi di Let It Bleed e Sticky Fingers. Cercano una sala, ma poi nel giardino della villa di Keith portano lo studio di registrazione mobile e suonano in cantina. Mick Jagger va e viene da Parigi e Biot (a un certo punto pure a Dublino ospite della famiglia Guinness, quelli della birra), Bill Wyman a volte non si presenta, Charlie Watts in studio va sempre poco volentieri: dire che Exile è l'album di Richards è un po' troppo facile. Ma è vero. E caotico, privo di singoli da classifica, nostalgicamente americano, bluesato, drogato. Registrato malissimo (e Jagger se ne lamenterà sempre): la sezione ritmica è spesso formata dal batterista Jimmy Miller, in teoria produttore, e da Bill Plummer, che suona il contrabbasso. Ci sono giorni in cui gli altri attendono Keith Richards per ore, prima che riesca a fare le scale e scendere in cantina a registrare. Mick tenta di scrivere con lui, al pianoforte, con carta e penna, lui dice solo che «non ce la fa proprio a star seduto per troppo tempo». John Lennon e William Burroughs passano di lí, Gram Parsons deve essere allontanato dalla villa per evitare irruzioni dell'antidroga: morirà di overdose l'anno seguente, lui e il suo amico Keith non si vedranno mai piú. Sotto l'occhio vigile della polizia locale, in qualche modo l'album viene fuori. Non prima però che Jagger porti i nastri a Los Angeles, in uno studio vero, dove un paio di brani vengono risuonati da zero. Idealmente esiliati sulla Main Street (un modo per dire America), in realtà in Costa Azzurra in fuga dalle tasse e dall'avidità dei manager, gli Stones pagano l'ultimo tributo alla musica che li ha formati e resi ricchi e famosi. E solo rock'n'roll, inutile cercare una logica: è una storia di azzardo e amore, è un dado che rotola, un Tumblin' Dice. (Mia Valutazione: Ottimo)

di P. M. Scaglione - Rock! (Einaudi)

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