Jethro Tull - Aqualung (1971)

Ian Anderson, l'uomo che fece entrare il flauto nel linguaggio del rock'n'roll, sostiene da sempre che Aqualung non sia un concept album. Sostiene anche che il ritratto in copertina — barba lunga e impermeabile da vagabondo — non sia ispirato a lui, e questo è piú difficile da credere. Aqualung non è un concept album nel senso che temi e narrazioni non sono sviluppati coerentemente. La storia che si racconta, insomma, non ha un andamento vero. E una galleria di personaggi, ma non solo quello. E anche una raccolta di canzoni sul condizionamento negativo della religione organizzata, che impedisce, invece che favorire, il rapporto tra gli uomini e Dio, Sono gli anni di Jesus Christ Superstar (una rock opera, non ancora un film), e interrogarsi sul cristianesimo non è poi una scelta cosí bizzarra. Per di piú, pare che il nuovo studio londinese della Island in cui i Jethro Tull lavorano per primi (in contemporanea con i Led Zeppelin) inglobi anche una cappella sconsacrata. Hymn 43 è una versione aggiornata e corrotta del Padre nostro: «Padre nostro che sei nell'alto dei cieli, sorridi su tuo figlio, che è impegnato a giocare con i soldi, le donne e le pistole. Gesú, salvami». Anderson sostiene che a rendere diversi i Jethro Tull dai gruppi contemporanei fu la completa lontananza da ogni forma di condizionamento mentale dovuto alle droghe. In effetti, per quanto confuso possa sembrare, Aqualung rimane piuttosto lontano dalle derive psichedeliche tipiche degli album (piú o meno) narrativi dei decenni Sessanta e Settanta. Le storie qui raccontate fanno sfoggio di realismo, siano ritratti di emarginati come Aqualung e Cross-Eyed Mary, siano riflessioni sul ruolo di Dio nella società (My God). Anderson canta con enfasi teatrale, forse eccessiva, ma il suono in fondo non è tanto progressive quanto blues rock, piú vicino a quel10 che i britannici considerano il loro blues revival che non ai Pink Floyd o Genesis. Certo, c'è il flauto, uno strumento solista che la storia del rock'n'roll ha felicemente dimenticato, ma non ce n'è poi cosí tanto. E c'è un apparato di immagini che riportano piú a Dickens che agli anni Settanta del Novecento. Aqualung è stato un successo pazzesco, e i Jethro Tull sono stati molto altro, nel corso della loro lunga attività: l'album non è tra i preferiti di Ian Anderson e forse questo è il problema. (Mia valutazione: Ottimo)

di P. M. Scaglione - Rock! (Einaudi)

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