Otis Redding - Otis Blue (1965)
Otis Redding è un predestinato: si racconta che da ragazzino l'abbiano allontanato da un concorso di voci nuove dopo che l' aveva vinto quindici volte di seguito. Ma è anche un imprenditore di se stesso: possiede una società di edizioni musicali, un'etichetta discografica e pure l'aereo che lo ucciderà a 44 anni, quando un grande futuro sta sorgendo all'orizzonte. E un cantante straordinario, uno dei pochissimi, a metà degli anni Sessanta, che firma da autore alcuni dei suoi successi, tra cui il piú grande, postumo, The Dock Of The Baye. Ha appreso la lezione di Sam Cooke e beneficia abilmente delle esperienze del suo maestro, piú vecchio di lui di dieci anni esatti: include, non esclude, rilegge con una sensibilità soul (essenzialmente, è il vecchio gospel aggiornato, portato fuori dalle chiese, affidato al fascino e alle fragilità di una voce solista) la musica che gira intorno. Otis Blue, che si dice sia stato registrato in due giorni, nasce sull'onda emotiva che segue la morte assurda e improvvisa del grande Sam Cooke, ucciso dalla proprietaria di un motel l'11 dicembre 1964. Redding ne reinterpreta tre pezzi: Shake, Wonderful World e A Change Is Gonna Come, che Cooke aveva scritto pensando a Bob Dylan e alla sua Blowin' ln The Wind: cantata da Otis Redding, diventerà la colonna sonora ideale di questi anni di lotta e liberazione dei neri d'America. Poi affronta My Girl, che Smokey Robinson ha scritto per i Temptations, Down In The Valley, che porta la firma di Solomon Burke, Rock Me Baby di B. B. King. Compila insomma una specie di enciclopedia portatile della musica nata dall'incrocio di gospel, blues, rhythm and blues. Non solo: gli consigliano di affrontare il nuovo successo dei Rolling Stones, che lui non ha ancora ascoltato. Accetta. E Satisfaction, che interpreta a modo suo, in parte storpiandone anche il testo: Otis Redding è cosí, è uno di quei cantanti che riscrivono le canzoni che gli sono affidate. I musicisti che l'accompagnano sono quelli della Stax, Booker T. And The MG's con i fiati dei Memphis Horns (bianchi e neri in una America che non ha ancora del tutto abolito la segregazione razziale), eccellenti, coltissimi. Molti brani sono stati registrati una sola volta: buona la prima, per avere tutto in tre minuti, groove, ritmo ed emozionanti performance vocali. (Mia valutazione: Distinto)
di P. M. Scaglione - Rock! (Einaudi)
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