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Visualizzazione dei post da marzo, 2015

New Order, The Face, 1983

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Le 101 copertine di musica più importanti di sempre

Guardian - Alanis Morissette

Guardiano Tu, tu che hai sorriso mentre soffrivi Tu, che hai perseverato nel profano Erano distratti e non prestavano ascolto Allora perché, perché vorresti parlarmi? Quelle parole erano infamanti e invane La loro promessa solida come la nebbia E dov’era il tuo guardiano allora? Sarò il custode della tua vita come tuo guardiano Sarò il guerriero della tua custodia, ala tua prima guardia Sarò il tuo angelo cui appellarti, arriverò su richiesta L’onore maggiore di tutti, come tuo guardiano Tu, tu che nel caos ti fingi sano Tu, che ti sei spinto oltre l’umano Loro come un rotolacampo spettrale E dov’era il tuo guardiano allora? Sarò il custode della tua vita come tuo guardiano Sarò il guerriero della tua custodia, ala tua prima guardia Sarò il tuo angelo cui appellarti, arriverò su richiesta L’onore maggiore di tutti, come tuo guardiano Adesso basta sorrisi mezzo desolati Basta gestire l’ingestibile Basta tener duro sotto la grandinata Adesso arriva la tua guardia

Cream

I Cream, a posteriori riconosciuti come il primo supergruppo rock, nascono nell'estate del 1966. Il trio, chitarra basso batteria, comprende Eric Clapton, già con i Bluesbreackers di John Mayall e gli Yardbirds, e due membri della Graham Bond Organization: Ginger Baker e Jack Bruce, il quale vanta anche una breve militanza nei Manfred Mann. I tre godono di una notevole reputazione nell'ambito del blues bianco. Discografia e Wikipedia

Bruce Springsteen

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Little Richard

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Annie Lennox (Eurythmics), The Face, 1983

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Le 101 copertine di musica più importanti di sempre

Privateering - Mark Knopfler

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Nave corsara Laggiù c’è la mia nave corsara Guarda come è snella Una mano fortunata per ogni uomo E un premio per ogni uomo Vivo per solcare l’Oceano Il poderoso mondo intorno Per prendere un bottino E ascoltare il suono del cannoneGiacere con belle donne Bere vino Madeira Ascoltare il rullo del tuono Su una costa che non è la mia Nave corsara, andremo Nave corsara, Yoh! oh! ho! Nave corsara, andremo Yeah! oh! oh! ho!La gente nella vostra vecchia guerra da Uomini È trattata peggio della feccia Non sono un Capitano da frustate Mio Dio, sono salpato con alcuni di loro Vieni con me a Barbary Commerceremo di qua e di là Non esattamente Al servizio della CoronaGiacere con belle donne Bere vino Madeira Ascoltare il rullo del tuono Su una costa che non è la mia Nave corsara, andremo Nave corsara, Yoh! oh! ho! Nave corsara, andremo Yeah! oh! oh! ho! Guarda, ecco la mia nave corsara È piccola ma può far male Ha la licenza per prendere tesori Grazie a una l

Van Morrison - Duets: Re-Working The Catalogue (2015)

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di Fausto Gori Non è un mistero che i dischi del nuovo millennio, comunque sempre dignitosi, di “Van the Man”, oltre ad un paio di compilations, albums di covers e il nostalgico, storico live di Astral Weeks, siano scivolati progressivamente verso una stanchezza creativa che è andata di pari passo a quella fisica, palesata nei concerti degli ultimi anni (ridotti nei tempi per problemi di voce) e nelle dichiarazioni delle ultime interviste (non riesco più a fare tour, mi stanco troppo). Quindi con queste premesse, arrivato l`annuncio del progetto dei duetti (chiaramente con un occhio rivolto al mercato), pur rappresentando una delle figure più ammirate e rispettate del mondo della musica, il rischio di flop artistico non era poi un`ipotesi così remota. Ma andiamo in ordine. In concomitanza dei suoi settant`anni, in Van Morrison ha prevalso l`esigenza di fermarsi, di tirare le somme, di chiamare a se, dopo aver cullato le precedenti e intense esperienze (su tutti i duetti con John L

Robert Cray

Robert Cray (1953) il bluesman di maggior successo negli anni '80, forse il principale traghettatore moderno della musica del diavolo presso il grande pubblico bianco, nasce a Columbus, Georgia, e cresce seguendo il padre, militare di carriera a Tacoma, Washington, in California e in Germania, dove impara a suonare il piano. Tornato a Tacoma imbraccia la sa prima chitarra nel 1965 e tre più tardi, in Virginia, debutta come chitarrista. Discografia e Wikipedia

David Bowie

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Billie Holiday

I giovani mi domandano sempre da dove viene il mio stile, come si è formato e tutto quanto; cosa posso dire? Se scopri un pezzo che ha qualcosa a che fare con te, non devi costruirci niente. Semplicemente ti procura emozione, e quando lo canti anche altra gente proverà qualcosa. Billie nacque da una notte d'amore tra il sedicenne Clarence Holiday, un suonatore di banjo, e la tredicenne Sadie Fagan, ballerina di fila. Il padre non si occupò quasi mai di lei: lasciò presto la figlia per seguire le orchestre itineranti con cui suonava. Billie ebbe un'infanzia travagliata e dolorosa. Trascorse i primi anni a Baltimora (spesso indicata come città di nascita, ma recenti ricerche hanno indicato che era nata in realtà a Filadelfia, dove sua madre Sadie lavorava come domestica.) trattata duramente dalla cugina della madre alla quale quest'ultima l'aveva affidata mentre lavorava come domestica a New York. Subì uno stupro a dieci anni e in seguito dovette evitare diver

James McMurtry - Complicated Game (2015)

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di Blackswan La carriera di James McMurtry è un implicito elogio alla lentezza. In circolazione dal lontano 1989, il chitarrista e songwriter texano ha messo in cantiere solo otto album in studio, compreso quest'ultimo. Otto dischi in ventisei anni, una media di uno ogni tre anni. In un mondo dominato da una frenesia ipertecnologica, McMurtry ha sempre tenuto la barra del timone della qualità, poche cose ma fatte bene, con cura artigianale e intelligenza, e una coerenza artistica che l'ha sempre tenuto distante dai grandi circuiti del rock a stelle e strisce. Complicated Game racchiude in sè tutta la premessa di cui sopra: uscito a distanza di ben 7 anni dal suo predecessore (l'ottimo Just Us Kids del 2008), questo nuovo full lenght è un disco sincero, ben suonato, essenziale ma estremamente curato nella produzione. E poi ci sono le canzoni, dodici per la precisione, tutte di gran livello, alcune delle quali davvero eccezionali. Frutto, è proprio il caso di dirlo, di un

Brian Eno

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Sade, i-D, 1983

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Le 101 copertine di musica più importanti di sempre

Crash Test Dummies

Guidati dal colto e pacato Brad Roberts, alla fine degli anni '80, i canadesi Crash Test Dummies bazzicano il Blue Note di Winnipeg con un certo successo, ma ancora indecisi se fare dell'attività di musicisti un lavoro stabile. Vengono notati da Margo Timmins dei Cowboy Junkies (che li cita durante un'intervista a "Rolling Stones") e da Steve Berlin. Quest'ultimo produce l'esordio "The Ghost That Haunt Me". Discografia e Wikipedia

Bob Dylan - The Freembeelin' Bob Dylan (1963)

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Il primo album è uscito da poco, ma lui l'ha già disconosciuto. Da quando ha cambiato nome e cognome (ora anche sui documenti è Bob Dylan, non piú Robert Alleo Zimmerman), forse si sente più sicuro di sé. E il secondo album, registrato in varie riprese tra il 1962 e il 1963, lo dimostra. Tutte le canzoni, eccetto due (un brano folk tradizionale e una canzone ascoltata una volta in Texas, completa. mente riscritta), sono opera sua. Dicono che Giri From The North Country sia stata scritta a Roma, nei primi giorni del 1963, quando Dylan è in Italia per incontrare la cantante Odetta e per rintracciare l'amata Suze Rotolo, che da mesi gira l'Europa per studiare arte. Dylan registra e scrive, e scarta i brani folk già incisi in favore delle composizioni originali. Non che le fonti siano cambiate, quasi tutti i pezzi hanno un precedente tradizionale, canti di protesta che lui adatta, cambia, stravolge con un'ispirazione non sempre chiara, agli altri.  Blowin' in The Win

Mark Knopfler - Tracker Released (2015)

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di Paolo Carù Tracker è l’ottavo album solista di Mark Knopfler. Ottavo, ma in una discografia abbastanza ampia che comprende, oltre ai dischi dei Dire Straits, almeno nove colonne sonore (e sta lavorando alla decima, per il film Altamira), collaborazioni con Emmylou Harris, Chet Atkins, Notting Hillbillies e varie produzioni. Un uomo tranquillo Mark, parla poco, ma agisce. Fa un disco ogni tot anni, quando ha le canzoni, non si scompone mai e la sua musica ha il marchio di fabbrica della sua voce quieta e della sua chitarra: infatti lui è uno dei pochi musicisti riconoscibili, sia attraverso il modo di cantare che quello di suonare. Tracker è in parte ispirato ai viaggi che ha fatto, ai posti dove è andato a suonare, con canzoni come Lights of Taormina o Silver Eagle, oppure anche a scrittori, come Beryl Bainbridge o Basil Bunting, con due canzoni che prendono il titolo dai nomi dei due scrittori. Un disco colto, intenso, lirico, profondo, che lentamente cresce dentro di noi, fac

The Doors

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Steven Wilson - Hand. Cannot. Erase. (2015)

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di Matteo Meda e Michele Palozzo Per certi artisti è già abbastanza difficile trovare la propria voce, una forma espressiva che permetta di trasferire liberamente il proprio sentire all'altro. Non che la vena creativa di Steven Wilson fosse sacrificata all'interno dei Porcupine Tree, ma quella voce, che solo in certi sparuti episodi in studio emergeva con assoluta limpidezza, non poteva più rimanere confinata. Tra gli evocativi scenari post-seventies (ma ultimamente neanche troppo) dello storico progetto si celava un anelito molto più profondo: il desiderio di liberare quella "nostalgia factory" dagli schemi che il lavoro in gruppo inevitabilmente generava. Nell'ambizioso progetto di "The Raven That Refused To Sing" ciò si concretizzava nella direzione di un revival progressive completo e senza pari, tanto dal punto di vista narrativo quanto nel sound, tecnicamente straordinario e strabordante. Un solo episodio, la lirica "Drive Home", tra

Cher, Interview, 1982

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Le 101 copertine di musica più importanti di sempre

Peter Gabriel

La musica, al di là di ogni barriera linguistica, è il più formidabile mezzo di comunicazione tra gli uomini. Dopo aver raggiunto il successo nel celebre gruppo progressive rock dei Genesis come cantante, flautista e percussionista, ha intrapreso la carriera solista, imponendosi come musicista capace di coniugare brillantemente sperimentazione e successo commerciale.[1] Recentemente è stato impegnato nella promozione della world music, nella ricerca di moderne tecniche di incisione e nello studio di nuovi metodi di distribuzione della musica online. È anche noto per il suo costante impegno umanitario. ( Wikipedia ) Sono uno che crede fermamente nell'educazione, perché penso che trasformi la gente e che le dia potere. Peter Brian Gabriel, l'artista multimediale più discusso del pianeta, è nato a Cobham nel Surrey, Inghilterra, il 13 febbraio 1950. Malgrado la sua immagine di uomo rotto a tutte le diavolerie e uso a maneggiare tutti i marchingegni offerti dalla t

Mothers Of The Disappeared - U2

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Madri degli scomparsi Mezzanotte figli e figlie Da noi strappati e portati via Sentite i cuori... Sentiamo i cuori Nel vento Sentiamo ridere Sotto la pioggia Vediamo lacrime Sentiamo i cuori... Sentiamo i cuori La notte appesa come un prigioniero Stesa sul nero e l'azzurro Sentite i cuori... Sentiamo quei cuori Tra le piante Figli nostri eretti e nudi Oltre le mura Figli che piangono Guardate, lacrime dentro la pioggia

The Cranberries

Dolores Mary Eileen O'Riordan (1971) cresce a Bellybricken, piccolo villaggio a pochi chilometri da Limerick, Irlanda. Qui incontra i fratelli Mike e Noel Hogan che, con Feargal Lawler e il cantante Niall Quinn, formano i Cranberry Saw Us. L'abbandono di Quinn apre la strada all'ingresso nel gruppo della O'Riordan. Mutando il nome in Cranberries, i quattro registrano nel 1990 un demo, che inaspettatamente trova riscontro critico. Discografia e Wikipedia

Lucinda Williams - Car Wheels on a Gravel Road (1998)

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La rottura definitiva col partner di vecchia data Gurf Morlix, una sfilza di controversie coi produttori (prima il citato Morlix, poi un seccato Steve Earle, in tandem con Ray Kennedy nel cosiddetto Twangtrust, e infine un provvidenziale Roy Bittan), sei anni di registrazioni ininterrotte tra Austin e Nashville, vari esaurimenti nervosi: questo, in sintesi, il prezzo pagato da Lucinda Williams per incidere il suo quinto album. Tanto che viene da domandarsi se le aspre recriminazioni tra garage e roots-rock di Joy ("Hai rubato la mia gioia / La voglio indietro / Non avevi alcun diritto di prendere la mia gioia / La rivoglio indietro") non siano in effetti indirizzate allo stesso Car Wheels On A Gravel Road. Considerato il capitolo cruciale della carriera dell'artista, Car Wheels, nondimeno, non risulta il più elegante né il più rockista, non il più suggestivo né il più pestato (titoli che spettano, rispettivamente, a West [2007], Blessed ['11], Essence ['01] e

Elvis Costello

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Go-Go’s, Rolling Stone, 1982

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Le 101 copertine di musica più importanti di sempre

Telling Story - Tracy Chapman

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Raccontando storie C'è finzione nello spazio in mezzo alle linee della tua pagina delle memorie scrivilo ma non vuol dire che tu non stia raccontando storie c'è finzione nello spazio tra te e me C'è finzione nello spazio tra te e la realtà tu vuoi fare e dire tutto per fare che ogni giorno della tua vita sembri meno mondano c'è finzione nello spazio tra te e me C'è fantascienza nello spazio tra te e me Una creazione con una grande trama dove sono io il mostro pauroso mangio la città e quando lascio la scena nella mia astronave sto ridendo nei ricordi dei tuoi brutti sogni non c'è nessuno se non te stesso Lasci la pietà e la colpa per quello che non parla scrivi le parole per avere rispetto e compassione e per i posteri scrivi le parole per far credere che c'è verità nello spazio in mezzo c'è finzione nello spazio in mezzo fra te e tutti dacci quello che abbiamo bisogno dacci un'altra triste sordida storia

Pierangelo Bertoli

«Canterò le mie canzoni per la strada / ed affronterò la vita a muso duro un guerriero senza patria e senza spada / con un piede nel passato e lo sguardo dritto e aperto nel futuro.»  (da A muso duro) Nato da una famiglia operaia, a tre anni fu colpito da una grave forma di poliomielite che lo privò della funzionalità degli arti inferiori e lo costrinse a vivere muovendosi su una sedia a rotelle. Malgrado l'ingombrante presenza della carrozzella visse un'infanzia regolare, ma priva di ogni genere di bene superfluo; secondo quanto raccontato dallo stesso Bertoli, in casa non c'era neppure la radio e per questo motivo la passione musicale del giovanissimo Pierangelo venne essenzialmente dall'esterno, anche se non va dimenticato il ruolo decisivo ricoperto dal fratello e dal complesso di quest'ultimo, che all'inizio degli anni sessanta si riuniva proprio in casa Bertoli per suonare insieme. Pierangelo conosceva già la discografia di alcuni cantanti famos

Kevin Coyne

Dopo avere lavorato come assistente sociale in un manicomio, Kevin Coyne (1944 - 2004) si avvicina ufficialmente alla musica come leader dei Siren, un quartetto che fra il 1969 incide un paio di album per l'etichetta d'avanguardia di John Peel, la Dandelion. Sempre per quella casa, Coyne esordisce come solista nel 1972 con un album solistico. Alla chiusura della Dandelion, la Virgin, agli anizi della sua storia lo ingaggia. Discografia e Wikipedia

James Brown - Live At The Apollo (1963)

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«Avreste potuto pensare che regalassero qualcosa all'Apollo Theater l'altro giorno. Le file fuori dal teatro erano interminabili e la gente non vedeva l'ora di entrare». Cosi scrivono i giornali di New York negli ultimi giorni di un ottobre eccezionalmente freddo. E il 1962, James Brown e i Famous Flames suonano per la settima volta nel celebre locale di Harlem, sulla 125", e per la quinta volta sono in testa al cartellone. Questa volta, lui ha voluto registrare la serata finale. Sa che la forza, sua e della band, sta tutta negli spettacoli dal vivo: ne fanno trecento l'anno. A intrattenere la gente lui ha imparato fin da piccolo, quando viveva per strada ad Augusta, Georgia, e portava a casa un po' di spiccioli facendo divertire i militari sul ponte che andava alla base dell'esercito. Quelli della casa discografica non ci credono, un album dal vivo senza neanche un singolo, con niente di nuovo, non può vendere e tanto meno essere suonato dalle radio. Ma

Ray Charles - Modern Sounds In Country And Western Music (1962)

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Attivo, e con successo, già negli anni Quaranta, Ray Charles Robinson (con il tempo, nella musica il cognome è caduto) può contare su un'autonomia inaudita, per di piú per un artista di colore. Convinto, dall'incursione nel jazz di qualche mese prima (Genius + Soul = Jazz), di avere di fronte a sé possibilità praticamente infinite, decide di provare ad approfondire alla sua maniera il repertorio del country. La sua maniera consiste nell'utilizzare una big band di ascendente jazz, con - quando serve - una sezione d'archi e cori in controcanto. E la ricetta degli album che ha inciso sul finire degli anni Cinquanta e all'alba dei Sessanta, quelli che hanno fatto di lui il numero uno sul mercato americano e della sua Ray Charles Enterprises un'azienda in ascesa. E chiaro, però, che la nuova impresa, di fronte alla quale peraltro tutti cercano di scoraggiarlo («Perderai i tuoi fan e non ne guadagnerai di nuovi», gli dice il presidente dell'ABC) è una scommessa

Van Morrison - His Band and His Street Choir (1970)

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His Band and His Street Choir è sicuramente un album minore nella grande produzione dell'irlandese, ma non è certo un album infimo come molti critici hanno voluto dipingerlo; vi si respira un'aria festaiola, e più che una "jam" musicale pare una riunione organizzata da amici per amici (ricorda un po' le fotografie dei gruppi di famiglia che vengono inviate a Natale ai parenti lontani...). Siamo distanti dal coinvolgimento emotivo, dallo "stream of consciousness" di Astral Weeks , e dal blues "malato" di T. B. Sheet , e come ricorda Janet Planet nella breve prefazione al disco (un tempo i dischi si facevano così: molte fioto, copertine cartonate apribili, molte note sui componenti, e a volte anche i testi...), l'artista sorridente raffigurato nella foro è sempre quello che anni fa rappresentava il giovane rabbuiato o l'ipersensibile visionario. L'album - lo ripetiamo - merita diversi ascolti, e lo strumentale elementarismo non

Muddy Waters

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Moon Duo - Shadow of the Sun (2015)

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di Valentina Natale La premiata coppia Erik “Ripley” Johnson & Sanae Yamada, in arte Moon Duo, torna a far danni in questo 2015. Il Duo per l’occasione si trasforma spesso e volentieri in un trio, con l’aggiunta del batterista John Jeffrey a dare nuova linfa a quei ritmi densi e corposi, sempre in bilico tra kraut rock e psichedelia, che sono un po’ il marchio di fabbrica della band. “Shadow Of The Sun” è stato registrato durante un periodo di insolita calma, lontano da concerti, tour e dall’adrenalina che dà spostarsi di continuo. Nove tracce nate dentro un seminterrato di Portland (Oregon) che spiegano meglio di tante parole lo strano sentimento che si prova a stare fermi dopo aver tanto viaggiato, quando la voglia di riposare è tanta ma il desiderio di ripartire è già nato e si fa sentire. Frenesia e quiete: questa è la ricetta di “Shadow Of The Sun”. Agitazione e gioia che si rincorrono in un buffo e colorato carnevale psichedelico di colori e suoni. Ritmi pulsanti e p

E T I C H E T T E

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