London Calling, 35 anni fa
Il Post by Luca Misculin
Il 14 dicembre 1979 uscì un disco che rese leggendaria una band punk di Londra, e che ancora oggi viene ricordato come uno dei migliori nella storia del rock.
Il 14 dicembre 1979, 35 anni fa, è stato pubblicato London Calling, il terzo disco dei Clash, una delle punk rock band più famose della storia. Al contrario dei dischi delle punk band del periodo, che esercitarono una certa influenza su band e generi musicali successivi e di nicchia, London Calling contiene influenze di moltissimi generi musicali diversi (fra cui pop, reggae e rock classico) ed è oggi considerato uno dei dischi più apprezzati nella storia del rock. Appare regolarmente nelle classifiche dei migliori dischi di tutti i tempi – secondo quella molto citata compilata da Rolling Stone nel 2003, è all’ottavo posto – e molte delle canzoni contenute al suo interno sono considerate dei “classici” della musica leggera.
I Clash, da London Calling in poi, sono diventati una band leggendaria, anche per quello che è successo dopo: produssero un altro paio di dischi – fra cui un triplo disco super sperimentale, Sandinista! – e poi si sciolsero nel 1985, dopo alcuni anni di difficoltà, e non tornarono più a suonare assieme. Joe Strummer, il cantante della band, dopo una buona carriera solista morì nel 2002 a 50 anni.
Breve introduzione sui Clash
I Clash nacquero nel 1976 nel contesto delle estese proteste giovanili di sinistra nei confronti del governo conservatore del primo ministro inglese Margaret Thatcher e in generale della complicata situazione economica del Regno Unito di allora. Senza avere pubblicato ancora un solo disco, riuscirono ad entrare nel giro delle punk band di Londra e a fare concerti assieme a gruppi allora molto noti come Sex Pistols, Buzzcocks e Damned. Nel gennaio del 1977, a meno di un anno dalla formazione della band, furono messi sotto contratto dalla Columbia, una delle etichette più importanti dell’epoca: dopo tre mesi fu pubblicato The Clash, un disco punk molto ben suonato e più leggero e vario di quelli che circolavano allora nel giro punk. Il disco fu fatto da quelli che sarebbero diventati i membri storici della band: il cantante Joe Strummer, il chitarrista Mick Jones e il bassista Paul Simonon, che avevano dai 22 ai 25 anni. The Clash andò molto bene: ricevette ottime critiche e arrivò al dodicesimo posto nella classifica dei dischi più venduti del Regno Unito.
Nel 1978, dopo aver pubblicato un altro buon disco, i Clash erano ormai diventati famosissimi: il 30 aprile di quell’anno furono la band principale del Rock Against Racism, un festival musicale organizzato in opposizione al Fronte Nazionale, un partito politico xenofobo inglese piuttosto popolare in quegli anni. Strummer suonò con una maglietta con scritto Brigade Rosse, con riferimento al gruppo estremista di sinistra italiano, e una delle canzoni più apprezzate dal pubblico fu White Riot, una canzone del primo disco che esortava i ragazzi “bianchi” alla rivolta.
London Calling, cosa è stato e cosa se ne è detto
Le registrazioni di London Calling, che uscì come doppio disco al prezzo di uno solo, su indicazione della band, iniziarono nell’agosto del 1979 e durarono tre mesi. Ne venne fuori un disco prodotto in maniera molto attenta e pulita, un fatto sottolineato da molti critici musicali. Quello che sorprese molti fu la grande varietà degli stili musicali a cui si ispirarono i Clash, che registrarono un disco accessibile anche al di fuori della cerchia degli appassionati del punk rock. La seconda canzone del disco, Brand New Cadillac, è una cover di un pezzo rockabilly di Vince Taylor, un cantante degli anni Cinquanta; Rudie Can’t Fail e The Guns of Brixton prendono spunto dal reggae. Ancora, Clampdown e Death of Glory sono dei pezzi punk rock classici, mentre Lost in the Supermarket è un pezzo delicato con una bella e originale parte di batteria (Topper Headon, il batterista del disco, era un grande appassionato di jazz). I testi rimasero perlopiù “di protesta”: come quelli di Clampdown, incentrata su una generica ribellione, o di Guns of Brixton, scritta e cantata da Simonon e incentrata sul quartiere povero di Londra dove era cresciuto.
Le registrazioni di London Calling, che uscì come doppio disco al prezzo di uno solo, su indicazione della band, iniziarono nell’agosto del 1979 e durarono tre mesi. Ne venne fuori un disco prodotto in maniera molto attenta e pulita, un fatto sottolineato da molti critici musicali. Quello che sorprese molti fu la grande varietà degli stili musicali a cui si ispirarono i Clash, che registrarono un disco accessibile anche al di fuori della cerchia degli appassionati del punk rock. La seconda canzone del disco, Brand New Cadillac, è una cover di un pezzo rockabilly di Vince Taylor, un cantante degli anni Cinquanta; Rudie Can’t Fail e The Guns of Brixton prendono spunto dal reggae. Ancora, Clampdown e Death of Glory sono dei pezzi punk rock classici, mentre Lost in the Supermarket è un pezzo delicato con una bella e originale parte di batteria (Topper Headon, il batterista del disco, era un grande appassionato di jazz). I testi rimasero perlopiù “di protesta”: come quelli di Clampdown, incentrata su una generica ribellione, o di Guns of Brixton, scritta e cantata da Simonon e incentrata sul quartiere povero di Londra dove era cresciuto.
Anche la copertina del disco rimane ancora oggi piuttosto riconoscibile: la foto ritrae Simonon mentre spacca il proprio basso dopo un concerto tenuto a New York il 21 settembre 1979. Il font del titolo, invece, richiama quello del primo disco pubblicato da Elvis Presley nel 1956.
Al contrario di quanto è accaduto spesso nella storia del rock, delle canzoni contenute in London Calling non sono state registrate cover di grande successo: negli anni successivi, vennero eseguite soprattutto dai nuovi progetti degli ex membri dei Clash (è il caso ad esempio di Rudie Can’t Fail, eseguita spesso dai Mescaleros, il gruppo che ha accompagnato Joe Strummer negli ultimi anni della propria carriera).
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