di Gaspare Caliri È un pezzo che i Faust sono faustiani. Che non ci stupiscono. Probabilmente, dopo You Know Faust – dove c’era il beneficio del dubbio – niente è stato davvero memorabile, con qualche eccezione, evidentemente (Kundalini Tremolos nel peraltro evitabile C’est Com Com Complique, per esempio). In j US t – leggasi Just Us – lo fanno, ossia tornano a stupirci, per almeno due motivi. Anzitutto non travestono la siccità di idee con la leggerezza del semi-serio (atteggiamento che Peron e Diermaier condividono, meno l’ex collega Irmler). Just Us appare subito per quello che è: un disco duro, molto introverso. I Faust sono chiusi nel loro mondo, che cita le forme libere ma meccanizzate dei This Heat (80hz). Secondariamente, in tutto j US t si dà ampio spazio all’improvvisazione, alla forma metamorfica. Non manca di certo, come del resto in tutti gli ultimi dischi, la grande, maestosa e ingombrante persona/personalità di Zappi, che domina il disco con le percussioni.