di Silvano Bottaro
Stan Ridgway è un talento unico, uno dei songwriter più originalli ed ispirati degli anni ottanta. E The Big Heat, sua prima opera solista dopo il fruttuosissimo tirocinio come voce e anima dei Wall Of Voodoo, fonde mirabilmente conservatorismo e rinnovamento in nove episodi di magica intensità emotiva e disarmante spessore musicale. Canzoni commoventi, ilari, pacate, trascinanti, estroverse, introspettive, serie, ironiche. Canzoni di vita, reale o immaginaria. Un maestro nell'arte di inventare storie di ordinaria e straordinaria quotidianità con un gusto speciale per l'allegoria.
The Big Heat è un monumento canoro e compositivo fuori da ogni clichè, prodigiosamente sospeso da qualche parte fra il rock e l'eternità. Proprio come "Camouflage", la lunga e solenne ballata che chiude l'album fra echi western e misteriose incognite.
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