R.E.M. - Murmur (1983)

Presentando il cofanetto Nuggets, raccolta di sconosciuti 45 giri di garage-rock e psichedelia anni 60, il curatore Lenny Kaye aveva fatto notare come quel patrimonio artistico avesse rischiato l'oblio a causa della mancanza di mezzi per il passaparola di quegli anni (no alternative: o passavi in radio o rimanevi appannaggio di pochi). Come a dire che sarebbe bastato Facebook a rinsavire le carriere di tanti artisti che hanno poi attaccato la chitarra al chiodo per mancanza di riscontri. Ecco, Murmur dei R.E.M. è stato lo spartiacque tra le due epoche, il primo album nato in provincia, al di fuori dei canali della grande distribuzione discografica, ma sopravvissuto al tempo fin da subito grazie al passaparola delle piccole radio universitarie e delle stanzette nel retro dei negozi musicali, dove il commesso lungimirante ti portava dicendoti "lascia stare il nuovo degli Abba, ti faccio ascoltare io un gruppo forte!". I R.E.M. sono stati quelli che ce l'hanno fatta del rock alternativo, hanno ottenuto tutto senza mai concedere nulla o molto poco. Non è un caso che siano gli unici che hanno saputo dire "basta" quando nessuno glielo chiedeva, perché tra alti e bassi hanno condotto la loro storia sempre con grande dignità, senza mai rilasciare particolari "payola" artistiche. La stessa vera fierezza che aveva il loro esordio, forse non il loro capolavoro, ma un album sincero, nato quando nessuno suonava questa musica e rimasto nel cuore dei fans anche quando dai club si è passati alle arene. (Mia valutazione:  Buono)

(Nicola Gervasini)

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