Musica d'Africa #6/7

E poi alla realizzazione di un'etichetta discografica, la real World, che ha dato alle stampe decine di dischi di artisti di tutto il pianeta. La collaborazione di Peter Gabriel con Youssou N'Dour, quella di Paul Simon con i musicisti sudafricani per la realizzazione di Graceland, la lunga campagna dei musicisti rock per la libertà di Nealson Mandela e la fine del razzismo in Sudafrica, gli incontri musicali di Brian Eno e David Byrne e il lavoro dei Talking Heads, il successo di artisti africani come Mory Kante, Johnny Clegg, Toure Kunda, Kanda Bongo Man, Salif Keita, Pierre Akedengue, Manu Dibango, sono serviti ad aprire le frontiere del pop a un mondo di suoni e di sentimenti decisamente diversi da quelli del rock e del pop occidentali. Persino la dance, anzi spesso più dello stesso rock, ha subito l'influenza della musica africana moderna, e ha dato spazio a decine di artisti e di gruppi che hanno animato le sale da ballo europee con ritmi lontani da quelli della techno elettronica. Soukous, rumba, zouk, makossa, mbaqanga, sono solo alcuni dei mille stili della nuova musica africana. Servirebbe un intero e corposo volume per raccontare nel dettaglio cosa ogni musica rappresenta, come ogni musica è costruita, le mille influenze, i mille riferimenti di un continente enorme, ricco, in costante movimento. E' come voler raccontare la vita in poche righe. Nessuna parola potrebbe mai bastare. (continua) (suggerimenti di G. Castaldo)

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