I'll Be Your Mirror - The Velvet Underground (1967)

 Secondo leggenda, Nico si avvicinò a Lou Reed e gli disse: «Oh, Lou, I'll be your mirror». E lui ci scrisse sopra una canzone che lei non riusciva a cantare nel modo giusto. Scoppiò a piangere disperata. Le chiedevano di essere dolce e suadente e lei cantava da regina ariana dei ghiacci. Lou disse: «Prova un'ultima volta e poi, se non va, lasciamo perdere». Nico smise di piangere, cantò un'ultima volta e fu capolavoro.
Non sapeva, Nico, che Lou aveva scritto quel brano pensando non a lei, ma al suo primo amore Shelley Albin. Andy Warhol suggerì che il brano prevedesse una piccola crepa, «che facesse saltare il solco ripetendo le parole I'Il Be Your Mirror in eterno». L'idea fu poi giudicata irrealizzabile in fase di registrazione. Non avrebbe aggiunto niente a un brano così superbo e immacolato da rasentare la perfezione. «Ill be your mirror / Reflect what you are, in case you don't know / I'll be the wind, the rain and the sunset / The light on your door to show that you're home» («Sarò il tuo specchio / rifletto ciò che sei, nel caso tu non lo sappia / sarò il vento, la pioggia e il tramonto / la luce alla porta che dimostra che sei a casa»).

(M. Cotto - da Rock Therapy)

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