Bruce Springsteen - Working On A Dream (2009)
di Silvano Bottaro Attribuendo la qualità di un disco in base al mio teorema musicale: “ La somma di quante volte un cd suona nel lettore musicale è uguale alla somma di quanto il disco piace ”, il disco suona poco. Effettivamente la “paura” della vicinanza a “Magic”, uscito poco più di un anno fa era fondata. Il boss ci aveva abituato a dei lunghi silenzi discografici, proprio perché era capace di restare in sala d’incisione 5/6 mesi anche per incidere un solo brano, e faceva passare degli anni, anche 4 o 5, prima di pubblicare un altro album. Comunque non per questo, il disco è da buttare, anzi la sufficienza (e anche più) non fa difetto. Working On A Dream non è un disco pop, è neanche un disco di scarti di “Magic”, è un disco atipico. Uscito praticamente in contemporanea con l’ingresso di Barack Obama (di cui Springsteen è stato il più forte sostenitore rock) alla Casa Bianca, a differenza della riflessione amara o di tradimento che riscuoteva l’idea dell’America in “Mag...