Les Mystère Des Voix Bulgares - Omonimo (1986)

La storia musicale di oggi nasce da appunti di un esame di etnomusicologia. Questa disciplina, molto giovane dal punto di vista degli studi etnologici comparati, attraverso lo studio della tradizione musicale orale, vuole affiancare la disciplina dei testi accademica ai canti popolari e tradizionali. Una delle figure più affascinanti di questa disciplina fu quella di Marcel Cellier. Svizzero, etnomusicologo, antropologo ma anche grande appassionato di musica per anni fu conduttore del programma radiofonico, della emittente Radio Suisse Normande, From The Black Sea To The Baltic. In esso Cellier faceva conoscere e scoprire le registrazioni, per la maggior parte da lui stesso registrate e prodotte, dei canti popolari e della tradizione folkoristica europea, soprattutto dei Balcani e dell’Est Europa. Due grandi scoperte della musica popolare folk si devono a Cellier: il flautista e compositore Gheorghe Zamfir, rumeno, virtuoso del flauto di pan (che si sente anche nella emozionante colonna sonora di C’era una volta in America di Sergio Leone) e il gruppo di canto a cappella della Tv di Stato Bulgara. Nel 1952 il Governo Bulgaro fondò due cori di voci femminili, il Bălgarskoto Nacionalno Radio (quello della radio di Stato) e Bălgarska Nacionalna Televizija (quella della Tv di Stato). I direttori fondatori furono Filip Kutev e la moglie Maria. Lo scopo principale era ovviamente di propaganda statale, e per questo il direttore e sua moglie viaggiarono in tutti i villaggi della Bulgaria a scegliere giovani dotate nel canto e a ritrovare le canzoni degli anziani, sconosciute e che si tramandavano solo oralmente. In verità a metà anni ‘50, anche grazie agli studi di Alan Lomax (immenso studioso di etnomusicologia, amico e produttore di Woody Guthrie e Leadbelly, iniziatore dell’immensa e inestimabile collezione di registrazioni folk della Columbia World Library of Folk and Primitive Music dell’Univerità Columbia di New York), fu pubblicato un disco, Music Of Bulgaria (1955) che conteneva già alcuni brani del coro. Cellier invece, anche grazie allo spirito e alla classe della nuova direttrice, Dora Hristova, nel 1975, per la sua etichetta, registra in studio e pubblica una selezione dei brani del coro con il nome, bellissimo, di Les Mystère Des Voix Bulgares. Già all’epoca il disco ebbe un piccolo culto, ma il successo mondiale del coro avviene qualche anno più tardi. Una musicassetta registrata amatorialmente del disco prodotto da Cellier fu regalata da Peter Murphy, ex cantante dei Bauhaus, al produttore discografico Ivo Watts-Russell, fondatore della storica etichetta inglese 4AD, casa discografica del post punk, della new wave e della nuova musica gotica. Watts-Russell si innamora di quel suono magnifico e contatta Cellier per una riedizione del disco del 1975, sempre a titolo Les Mystère Des Voix Bulgares (che è l’edizione che ho io, 1986): questa volta però la copertina, stupenda, è opera dello studio grafico 23Envelope che aveva fortemente contribuito all’immagine dell’etichetta, facendo diventare il disco un successo imprevisto. La musica del coro, quasi totalmente a cappella, è un miscuglio magico e incredibile di perfezione vocale: i brani hanno temi pastorali, canti nuziali, addirittura che pescano nelle millenarie tradizioni della Tracia o della catena dei Monti Rodopi (a sud della Bulgaria). Ma l’emozione è totale nel sentire le arditissime armonizzazioni, le diafonie, gli effetti clamorosi dei canti degli intervalli di un quarto di tono (cosa che pochissimi sono capaci di fare). La magia è un misto di atmosfere oscure, gioiose, e nel disco, che conta 13 brani, ci sono anche prove con coro e solista e una canzone, Pritouritze Planinata (Canto della Tracia) con un’Orchestra. Il successo è strepitoso, proprio negli anni della crescita esponenziale dell’interesse sulla musica etnica. Nel 1988 la 4AD pubblicò un Volume II, magnifico, e iniziarono i concerti in tutto il mondo. Nel 1990 il gruppo vinse un Grammy come Best Traditional Folk Recording. Nel 1992 il coro si divise in due: una parte (Bulgarian State Television Female Vocal Choir) lavora per la TV; mentre l'altra, chiamata "Angelite-The Bulgarian Voices" lavora per la radio. Nello stesso anno, nell’album di Elio E Le Storie Tese, nella canzone Pippero (da Italyan, Rum Casusu Çikti ispirata tra l’altro ad un canto bulgaro) il coro diretto da Dora Hristova canta in un “finto italiano” Dyulmano, Dyulbero, una delle canzoni storiche del coro vocale. Fu la prima di una serie di partecipazioni internazionali, tra cui due particolari: il tema principale della serie Xena La Principessa Guerriera deriva da una composizione del coro e nella struggente Wake Up Dead Man degli U2, brano finale di Pop (1997), c’è un campionamento di un loro brano come tappeto musicale di fondo. Ancora oggi sono attive e spesso sono in Italia per Festival e concerti: qualora sia possibile, vi consiglio di andarci, a sentire queste voci fuori dal tempo di artiste che si vestono sempre dei colori tradizionali delle campagne bulgare, piene di colori, drappi e dai meravigliosi cappelli di lino bianco.

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