Vari - No New York (1978)
«Il punk? Nient'altro che canzoni di Chuck Berry suonate con amplificatori più potenti, a tre volte la velocità dell'originale». «A ripensarci ora, il progetto comune era semplice: far uscire la gente dalla prigione del rock usando i suoi stessi strumenti». La prima frase, d'epoca, è di Lydia Lunch (Teenage Jesus And The Jerks), la seconda risale al 2004, ed è stata pronunciata da Mark Cunningham dei Mars. Due protagonisti di quella breve stagione newyorkese che va sotto il nome di No Wave e che trova precisa documentazione in un'antologia ideata e realizzata nella primavera del 1978 da Brian Eno, in città per mixare il secondo album dei Talking Heads. E impossibile trattare i protagonisti della No Wave come le rockstar che loro disprezzano: di quelli presenti sull'antologia di Eno, tre soli hanno avuto carriere vere (Arto Lindsay, che all'epoca fa parte dei DNA, Lydia Lunch e in misura minore James White dei Contortions); la scena non arriverà mai a contare più di qualche centinaio di adepti, concentrati in due, massimo tre, locali. Ma le idee pesano più di ogni altra cosa, e quelle della No Wave con il tempo non sono diventate più leggere: presa dal punk (o da Andy Warhol) la convinzione che saper suonare uno strumento impedisce alla creatività di liberarsi compiutamente, i nowaver mettono insieme basi elettriche dissonanti dalle ritmiche elementari e irregolari, sui quali strillare disagio, e talvolta disprezzo, oppure la disperata voglia di provocare. Tutto, — musica, apparenza, canto, — intende smontare (affrontare a calci in faccia, meglio) una qualsiasi idea di piacevolezza, di bello, di gradevole, In fondo, l'idea stessa di musica, alla quale si contrappone un rumore che è elettrico, industriale, contemporaneo. Va da sé che l'approdo finale di tutto ciò è un nuovo concetto di musica (in questo senso il punk appare come un intollerabile compromesso con l'esistente), una rottura con il passato (anche se oggi, a dire il vero, il filo che dai Velvet Underground conduce alla No Wave, passando per i Suicide e i Television, è evidentissimo), una ricomposizione di elementi destrutturati ancora tutta da inventare. E su questo ultimo aspetto, i gruppi scelti da Eno (Contortions, Teenage Jesus And The Jerks, Mars, DNA) hanno visto giusto: senza di loro, il rock'n'roll più intellettuale degli anni Ottanta e Novanta avrebbe avuto tutt'altro suono. (Mia valutazione: Buono)
di P. M. Scaglione - Rock! (Einaudi)
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