Just Like Honey - The Jesus and Mary Chain (1985)

Nessuno meglio dei Jesus and Mary Chain dei fratelli Reid ha saputo attualizzare la lezione di Suicide e Velvet Underground, ovvero trasmettere il senso del rock attraverso il furore e la dolcezza, la perversione del noise e il candore delle armonie vocali. Armati di feedback e di abrasioni, hanno siringato l'incoscienza dei vent'anni (i Reid erano poco più che adolescenti quando diedero alle stampe Psychocandy) in pillole pop-punk davanti alle quali ci si può solo arrendere, perché velate di carta dark. Questa è la grandezza della band di Glasgow: agitare l'ascoltatore e al tempo stesso cullarlo, tra suggestioni lisergiche e riverberi, istantanee di desolazione e improvvisi muri di chitarre. Just Like Honey è, probabilmente, il più grande inno rock-punk-pop-dark-new wave degli anni ottanta. Racchiude il nocciolo di ogni stile e al tempo stesso li trascende. L'intro alla Phil Spector, il basso cupo e dark, la voce spettrale di Jim Reid, le chitarre che tagliano l'aria. Lo spirito dei Velvet Underground danza felice e perverso, mentre le chitarre sembrano moltiplicarsi, edificare un suono che arriva fino al cielo. Impossibile superare la bellezza di questo brano, e infatti i Jesus and Mary Chain non ci riusciranno. In compenso, apriranno la strada a un nuovo movimento, che annovererà band quali My Bloody Valentine, Toop, Ride, Catherine Wheel e Spiritualized, definito "shoegazer".

(M. Cotto - da Rock Therapy)

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