Breve storia della musica rock #1/3

di Federica Zanotti

Il termine rock deriva da rock'n'roll, locuzione coniata all'inizio degli anni Cinquanta dal dj Alan Freed, che significa letteralmente "scuotiti e rotola", anche se l'allusione all'atto sessuale - to rock - è piuttosto evidente. Più fonti fanno coincidere la nascita dell'epopea rock - inteso come periodo di produzione musicale - con il 9 settembre 1956, quando un già noto Elvis Presley partecipò all'Ed Sullivan Show. Circa cinquanta milioni di americani restarono incollati allo schermo della tv durante un'esibizione che divenne famosa per le trasgressive movenze e l'ammiccante interpretazione assai fuori dai compassati schemi del tempo del giovane Presley, destinato a diventare The King, il Re. Egli seppe unire il sound del blues nero rurale alle nuove istanze della musica country bianca in costante evoluzione e aveva intuito che la nuova musica non poteva e non doveva solo essere ascoltata, ma andava anche vista.
Prima di questa data Bill Haley aveva firmato "Rock around the clock", hit mondiale e colonna sonora del film "Il seme della violenza" (1954), Little Richard cantava "Tutti Frutti", Carl Perkins pubblicava la leggendaria "Blue Suede Shoes". Arrivò poi Jerry Lee Lewis, Il Killer, che con la sua "Whole Lotta Shakin' Goin'On", i suoi riccioli biondi e il suo pianoforte incendiario divenne il contendente al trono di Elvis. La sua carriera, che ebbe una rapidissima ascesa e un'altrettanto veloce caduta, fu costellata da numerose tragedie, abusi di alcol ed eccessi. Una sorte non dissimile toccò ai suoi "fratelli rockers": uno su tutti Buddy Holly, che morì in un incidente aereo il 3 febbraio del '59, giorno conosciuto come "The Day That Music Died". Lo stesso Elvis si trasformo nella propria ombra: un re imbolsito e distrutto dall'abuso di alcol e farmaci.

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