Time - Pink Floyd (1973)

In genere si magnifica il genio di Syd barrett o le visioni di Roger Waters. Vorrei qui, per una volta, cantare, e a lungo, di David Gilmour, inglese di Cambridge, figlio di un professore di zoologia e di una montatrice cinematografica che poteva passare alla storia come l'uomo nomale che ha perso il posto della leggenda, l'ordinarietà nei panni del mito, ereditando dunque il testimone più scomodo. Invece no. E' andato oltre. E' diventato mito lui stesso, scrivendo pagine importanti, canzoni potenti come tuoni e assoli resistenti come il ferro. Solo che, per carattere, è rimasto sempre nell'ombra, dietro al suo strumento e a una band che non aveva bisogno di volti da incorniciare, perché la musica era già un quadro troppo grande.

(M. Cotto - da Rock Therapy)

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