It Feels Like Rain - Aaron Neville (1991)
C'è un detto a New Orleans che gli abitanti sfruttano spesso per descrivere la vitalità e unicità del posto: «Qui il tempo lo occupiamo ad andare alle feste, organizzare le feste e recuperare le energie spese alle feste». Siamo però lontani anni luce dai parties bianchi (di cocaina) di Los Angeles, perché nella capitale della Luisiana le feste hanno il forte sapore del nero. Fin dai tempi dei tempi, «The Big Easy», com'è comunmente chiamata New Orleans, è stata crogiuolo di razze, umori, suoni. Già nel Settecento, in Congo Square, potevano ascoltare tamburi africani e canti tribali quali si inserivano termini francesi (i fondatori della città) e spagnoli. Anno dopo anno, i continui innesti musiche e culture hanno dato vita a un sound senza barriere che è presto diventato tradizione.
Raramente gli alfieri di New Orleans hanno conquistato le classifiche, a dispetto della loro popolarità. Il motivo è presto spiegato: la musica dei gruppi la città non rende a sufficienza su disco perché in si riesce a trasferire tra i solchi la sua profonda spiritualità. La musica di New Orleans rappresenta qualcosa di unico nel programma americano, perché ritmo che ne costituisce la struttura portante, proviene dalla religione africana Urubu, in altre parole dal voodoo.
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