Flamingo Road - David Johansen (1979)
Ogni città ha il suo odore, ma solo New York ha mille odori, perché quello che respiri nella Lower East Side non è uguale a quello del Village, della Bowery, di TriBeCa o Chelsea. L'ultima volta che ci sono stato, sono passato davanti al posto dove una volta sorgeva il Bottom Line e mi sono sentito felice come quando suonano alla porta, vai ad aprire e trovi un amico che sorride, solo perché è felice di rivederti. Qui, millenni fa, ho visto David Johansen delle New York Dolls nei panni di se stesso e poi del suo alter ego Buster Poin-dexter, e ci vuole davvero un gigantesco talento per essere credibile sia nei panni del leader di un gruppo protopunk come le Dolls, che negli abiti di un improbabile crooner a metà strada fra Lenny Bruce e Cab Calloway. Prima di approdare al Bottom Line, David Johansen, labbra grandi come quelle di Mick Jagger e voce da non temere confronti con Eric Burdon, si era esibito, una volta alla settimana, per più di due anni, in un piccolo e storico locale sulla Quindicesima, il Traps, accompagnato al piano da Joe Delia e dalla batteria di Tony Machine.
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