Weezer - Weezer (The Blue Album) (1994)

Nella classifica di artisti che hanno intitolato i loro lavori con il proprio nome, vincono a mani basse per quantità: in 17 anni di carriere ne hanno pubblicati 6 (che poi spiegherò come si distinguono). E questa decisione rientra nel loro modo alternativo e irriverente di fare musica, in un momento di passaggio che grazie a loro diviene quasi spartiacque. Rivers Cuomo è un ragazzo a cui piace tanto fare musica: ha 18 anni quando fonda il primo gruppo, gli Avant Gard, che era anche un modo per trovare nuovi amici dopo essersi trasferito da Los Angeles al Connecticut. Dopo un po', Cuomo incontra il batterista Patrick Wilson, che gli presenta il suo amico Matt Sharp, anch'egli musicista. Si trasferiscono a Santa Monica dove Sharp incita Cuomo a scrivere, e proprio in questo periodo, siamo a fine 1991, nascono le prime idee che confluiranno nella loro prima band insieme: Weezer (dal nomignolo che il padre di Cuomo gli aveva dato da ragazzino) insieme a Jason Cropper, che va alla chitarra. Il primo concerto come Weezer è a supporto della band di un giovane attore cantante destinato al successo mondiale, i Dogstar di Keanu Reeves. Diventano ben presto un gruppo con la nomea di grandi live, e se ne accorge anche Todd Sullivan, che li segnala alla Geffen che dopo aver ascoltato dei demo li mette sotto contratto nel 1993. C'è solo un problema: il loro stile, un power pop con echi punk, irriverenti e testi molto ironici era un bel po' diverso dal nichilismo grunge imperante. La Geffen li mette sotto le cure di Rick Ocasek, ex membro de The Car, una delle band più importanti della scena New Wave Americana, che li porta agli Electric Lady Studios, di New York, il leggendario studio di registrazione fondato da Eddie Kramer per Jimi Hendrix. Ocasek ha una intuizione geniale: decide di far cantare Sharp come coro di Cuomo, secondo un particolare stile a cappella (che negli Stati Uniti ha il nome curioso di barbeshop style), un'ottava più alto, così da riuscire meglio a integrare il suono di basso e chitarra, straniando ma allo stesso tempo enfatizzando la caratteristica "simaptica" della loro musica sin dagli esordii. Nel Frattempo licenziano Cooper, sostituito da Brian Bell, e registrano una quindicina di canzoni, di cui 10 faranno parte del loro primo lavoro. Che intitolano Weezer, uscito il 10 maggio del 1994 perchè, disse Cuomo, non "ci veniva niente di meglio da proporre". Verrà ricordato come The Blue Album per la copertina perchè succederà qualcosa in seguito che lo renderà "difficile" da ricordare come "Weezer". Cinque settimane prima, come una bomba atomica, era arrivata la notizia del suicidio di Kurt Cobain, e questo disco segna il passaggio, straniante e traumatico, da un'estetica all'altra.

Se ne volete una prova, il primo singolo, e successivamente canzone mito, era titolata semplicemente Undone, ma siccome è stata una delle prime scritte da cuomo e portata sul palco sin dai primi concerti, i primi fan la iniziarono a chiamare come The Sweater Song, perchè appunto parla di un maglione: If you want to destroy my sweater\Hold this thread as I walk away (Undone - The Sweather Song in verità è una metafora di tristezza rispetto al rapporto con le altre persone spesso prevaricatrici). Un muro di chitarra, echi di punk, i coretti che a volte sembrano quasi fuori posto, una musica che verrà definita "emo" ma che si rifà anche al periodo d'oro del rock. Come non citare in questo senso Buddy Holly, canzone diventata famosissima anche grazie al meraviglioso video di Spike Jonze (che vincerà decine di premi per il mondo) in cui la band è trasportata sul palco del Drive In di Arnold di Happy Days a cantare "Ooh-wee-hoo, I look just like Buddy Holly\Oh-oh, and you're Mary Tyler Moore"; Buddy Holly è stato uno dei primi grandi cantanti del rock, tragicamente scomparso in un incidente aereo, insieme a Ritchie Valens, quello che scrisse La Bamba e ai The Big Bopper (a questo tragico incidente Don Mclean scriverà American Pie, "the day the music died"); Mary Tyler Moore è stata invece una attrice di cinema teatro e Tv tra le più famose degli anni '60 e '70 negli Stati Uniti. Il disco è ricco di canzoni stupende: Say It Ain't So (altro classico), nato nella testa di Cuomo quando si "autoconvinse" che il matrimonio dei suoi stava finendo per colpa dell'alcool, My Name In Jonas, ariosa e fresca, dedicata al fratello di Cuomo non risarcito dall'assicurazione dopo un incidente in auto, Only In Dreams, su un ragazzo che non riesce a dischiararsi alla ragazza che adora e così continua a vivere la loro storia d'amore "solo nei sogni". Manifesto del loro modo scanzonato e irriverente di fare musica è In The Garage: I've got an electric guitar\I play my stupid songs\I write these stupid words\And I love every one\Waiting there for me, yes, I do\I do\In the garage, I feel safe\No one cares about my ways\In the garage where I belong\No one hears me sing this song.

Il disco all'inizio è abbastanza incompreso, ma con il passare del tempo acquista sempre più rilevanza sia commerciale (venderà quasi 10 milioni di copie) che critica, stabilmente nelle liste dei dischi più importanti degli ultimi 30 anni. Sharp lascia dopo il secondo disco, Pinkerton (che mostra una evoluzione musicale ma perde un po' di slancio ironico rispetto all'esordio) dedicandosi ad un progetto particolare, i Rentals, con cui suona musica molto retrò dal gusto a volte kitsch. I Weezer lo rimpiazzano con Mikey Welsch. Ci metteranno 4 anni per ritornare ai dischi, con un nuovo album Weezer, conosciuto come The Green Album, perchè in una foto simile a quella del Blue c'è uno sfondo verde, e così succederà con Weezer (The Red Album, nel 2008), Weezer (The White Album 2016), Weezer (The Teal Album, 2019) e Weezer (The Black Album, 2019, dove almeno hanno delle tute orribili di latex su sfondo gotico di luci viola). Anche per questo vanno ricordati.

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