The Smashing Pumpkins - Mellon Collie And The Infinite Sadness (1995)

Billy Corgan ha superato il presunto blocco creativo che l'ha colpito ai tempi di Siamese Dream (1993): di ritorno dal tour che segue quell'album, si presenta in studio con cinquantasei tracce, L'idea, racconterà poi, è mettere insieme «il The Wall della generazione X», una di quelle frasi che lo rendono indigeribile alla comunità grunge: è almeno dai tempi in cui Johnny Rotten andava in giro con la maglietta «I hate Pink Floyd» che citare la band di Roger Waters è da sfigati. Ma Billy Corgan è uno sfigato, un nerd, se si preferisce. Da nerd, questa volta fa le cose per bene, e riesce anche a coinvolgere la band, in una certa misura. Lavorano per loro due studi in contemporanea: in uno, Corgan mette a punto arrangiamenti e parti vocali; nell'altro, James Iha registra le chitarre con la bassista D'arcy Wretzky e il batterista Jimmy Chamberlin. Alla fine, le canzoni pronte sono cinquantasette. «Abbiamo lavorato come se questo fosse il nostro ultimo album», commenterà poi Corgan. La selezione è severa e difficile: le canzoni diventano diciotto, il che comunque significa due cd e tre dischi di vinile. Una montagna, un'impresa d'altri tempi, il progetto impossibile di infilare in un album — per quanto doppio, triplo — tutto un mondo, tutte le storie che si ha il coraggio di raccontare. «Tutto il dolore del mondo» è il tema dell'album secondo il suo autore, o, piü precisamente, «la condizione umana di dolore mortale» (Corgan forse non è pili nerd, ma certo non è un allegrone). Divise in due cicli, dall'alba al crepuscolo, dal crepuscolo alla luce delle stelle, le canzoni coprono una varietà stilistica impressionante, dal rock'n'roll pesante di certe cavalcate chitarristiche, al lirico (e ipnotico) utilizzo dei loop in certi altri pezzi immersi fino al collo nel suono degli anni Novanta. Il racconto si sviluppa intorno ai cinque singoli che faranno di questo album il doppio pid venduto dell'intero decennio: Bullet With Butterfly Wings, il meraviglioso, struggente 1979, l'acido Zero, il maestoso Tonight9 Tonight (la canzone definitiva di questi anni senza Kurt Cobain) e Thirty-Three. Corgan spiegherà di aver abbassato di un semitono tutti i brani, in modo da rendere pili omogeneo il suono dell'album e da rafforzare quel fascino misterioso che Mellon Collie eserciterà da subito e per lungo tempo, probabilmente per sempre.

di P. M. Scaglione - Rock! (Einaudi)

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