Led Zeppelin, guida per principianti

Ci sono pochi gruppi di cui dovresti conoscere la formazione a memoria. I Led Zeppelin sono uno di questi: Robert Plant, Jimmy Page, John Paul Jones e John Bonham. Questi quattro musicisti, nel canto, nella chitarra, nel basso e nella batteria sono stati tra i migliori della storia del rock.

La loro grande intuizione è stata quella di rinnovare un genere che si stava lentamente esaurendo, il blues, in chiave hard, con uno stile più duro, più potente facendolo suonare fresco e nuovo.

Siamo alla fine degli anni ’60, precisamente 1969. Esce il loro primo album, il capolavoro Led Zeppelin I. Di questo album fanno parte molte canzoni non originali, cover di Willie Dixon e altri bluesmen. Ma a sentire le versioni dei Led Zeppelin si rimane esterrefatti. Niente prima di loro nella musica suona in quel modo. Basta sentire la meravigliosa “I Can’t Quit you Baby”, una canzone coverizzata spesso ma mai così:

La tecnica di tutti e quattro i musicisti permette loro di destreggiarsi con improvvisazioni, magnifici assoli, mai gratuiti o pesanti.

Ci sono anche pezzi originali altrettanto potenti, come “Communication Breakdown”.



La leggenda di Jimmy Page si ritrova nella cura che rivolge ai riff. Sono i riff a passare alla storia del rock, sono i riff che restano, perché orecchiabili, perché ripetibili con la propria chitarra. I Led Zeppelin ne hanno sfornati una quantità industriale.

Accanto ai pezzi più duri ci sono anche ballate lente meravigliose. Tra le tante da ricordare “Baby I’m Gonna Leave You” e “Going to California”, entrambe costruite sulla tecnica dell’arpeggio (perfetta) di Page.



Il successo del primo album è immediato, i Led Zeppelin fanno 150 spettacoli in giro per il mondo. Al primo album ne seguono altri tre. Sono album straordinari. L’assolo di “Heartbreaker” sarà uno dei più studiati dai chitarristi di tutto il mondo, sperimentando uno dei primi tapping della storia. E poi il solo di batteria di “Moby Dick” suonato da John Bonham, scomparso prematuramente negli anni ’80, è epico.

Il successo dei Led Zeppelin riesce a oscurare anche quello dei Beatles. Led Zeppelin II scavalca Abbey Road restando in classifica per 138 settimane e al primo posto per un mese e mezzo, vendendo tre milioni di copie.

Parte del successo dei Led Zeppelin è dovuta anche al carisma e alla voce del suo leader, Robert Plant. La canzone che apre Led Zeppelin III è uno dei brani più energici e violenti degli Zeps. Robert attacca con un grido di battaglia.



Dopo quattro stupendi album non rimane che ricordare il doppio lp Physical Graffiti. È la summa delle tappe artistiche dei Led Zeppelin, oltre ai pezzi migliori sono incluse anche sette tracce inedite. Tra queste c’è “Kashmir” una delle migliori di sempre nel rock: magnifica nell’esecuzione di tutta la band alla quale per l’occasione si aggiunge anche un’orchestra d’archi. È l’ultimo grande album della band inglese, datato 1975: l’ultima volta che si è visto un Led Zeppelin volare così in alto.



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