Jimi Hendrix - Are You Experienced (1967)

Un soffio, una meteora, un baleno. E senza neanche saperlo il mancino prodigio di Seattle si ritrova catapultato nell'Olimpo del rock con vicissitudini del tutto simili a quelle di un altro angelo con la pelle scura come Robert Johnson, alle origini di questa stessa musica. Come fotografie che diventano icone quando riproducono linearità contemporanee dal classicismo di opere d'arte, così la storia del ragazzo che se ne va quasi invisibile e ritorna come un idolo si ripete in una sorta di mitopoiesi. La faccenda è nota: l'inglese Chas Chandler, bassista e produttore degli Animals, ne coglie le potenzialità messe da parte dai pregiudizi americani "di colore" e un chitarrista poco noto di nome James Hendrix se ne va in Inghilterra e ritorna Jimi, il più grande chitarrista di tutti i tempi. Era già successo col blues britannico e un'altra volta sono ancora gli inglesi ad aprire gli occhi agli americani. Quantunque fosse stato difficile accettarlo, la genialità di Hendrix cozza con lo stereotipo del nero che suona il blues e abbraccia una realtà espressiva a tutto tondo, con la quale lui stesso dovrà fare i conti. Già a partire da Are You Experienced, tra i migliori album di debutto della storia del rock, versione oltreoceano comprensiva dei singoli Hey Joe/Stone Free, Purple Haze/51st Anniversary o The Wind Cries Mary/Highway Chile; europea senza, ma con canzoni come Fire, Red House, Foxy Lady, l'inizio dell'era chitarristica spaziale di Third Stone From The Sun o la stessa, psichedelica e reversibile title - track. Rimasterizzato nel 1997, è un'immancabile "classico".  (Mia valutazione: Capolavoro)
(Matteo Fratti)

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