Randy Newman - Sail Away (1972)

Erede di una dinastia di compositori di colonne sonore, autore in ascesa, Randy Newman è immerso nella musica fino al collo. Ha già inciso due album (piú un live) che hanno venduto poco, un po' per la sua voce sgraziata e decisamente poco attraente, un po' perché è difficile capire il suo sense of humour. I musicisti però hanno capito tutto: Harry Nilsson realizza un album tutto di sue composizioni, due pezzi grossi come Lenny Waronker e Russ Titelman si mettono al lavoro per produrre il terzo album in studio. Se possibile, Newman questa volta è ancora piú ironico e sottile. Sail Avay (la canzone) sembra un elogio dell'America, con un titolo banalmente euforico, un invito a viaggiare per mare. Ma invece è il discorso di un commerciante di schiavi che cerca di convincere la sua merce a starsene calma sulla nave che viaggia verso il nuovo continente. Political Science è il lamento di un americano che si sente odiato da tutti e che propone un rimedio radicale: sterminare con la bomba atomica il resto del mondo (tranne l'Australia, che diventerà un parco di divertimenti, presumibilmente riservato ai turisti americani) e vedere che cosa succede. Newman canta e suona il pianoforte con un'assenza di retorica assoluta: You Can Leave Your Hat On, che diventerà un successo planetario interpretata dal roco Joe Cocker, per lui è un invito sorridente e ammiccante, una scenetta da commedia sexy. Giustamente, l'album si chiude con il testo piú profondo. E God's Song, in cui a parlare è dio in persona, che spiega, con toni ultimativi perché ama gli uomini: «Perché avete veramente bisogno di me».
lavoro di classe, intelligenza, humour, musicalmente Ispirato alla grande tradizione della canzone americana, suonato con strumenti classicissimi, pre-rock'n'roll. Eppure cosí intimamente sovversivo, intelligentemente alternativo a quelle canzoni rassicuranti che sembra imitare, da essere immerso fino al collo dentro una scuola, o forse solo un gusto, che è al cento per cento contemporaneo. Spesso, Newman ottiene tutto ciò semplicemente rovesciando il punto di vista della narrazione, o facendo parlare chi di solito non prende la parola nelle canzoni (il mercante di schiavi, il nazionalista becero, dio stesso): un espediente pericoloso, difficile, originalissimo, che infatti ha avuto pochi imitatori. (Mia valutazione: Distinto)

di P. M. Scaglione - Rock! (Einaudi)

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