Villagers - Where Have You Been All My Life (2016)

di Lorenzo Righetto

È un periodo in cui il reboot va di moda, e ora pare che anche una piccola popstar indipendente come Villagers non ne sia rimasta immune. Presentato come un’antologia riarrangiata del suo repertorio, “Where Have You Been All My Life?” sembra in realtà ribadire – senza che ce ne fosse bisogno – quanto affermato nell’ultimo “Darling Arithmetic”, in una sessione live che in realtà, più che rappresentare una raccolta ordinata e pensata, non si discosta molto da quella che potrebbe essere la scaletta di un concerto di un tour attuale dell’artista irlandese.

Nessun tentativo di riarrangiare, insomma, se non per tendere a un ulteriore minimalismo classicista, che culmina nei soavi ottoni Bacharach-iani di “Wichita Lineman”, che chiude il disco. Per il resto, la deviazione dalla “maturità” acustica e intimista dell’ultimo, pur pregevole disco di Conor O’Brien è minima, se non impercettibile. Al massimo, semmai, nelle code, vagamente “spaziale” della title track e abbandonata in “The Waves”, con le quali la band sembra appunto evocare l’atmosfera di un concerto, ma nell’ambientazione addomesticata di una sessione in studio.

Così, rimane davvero aperta la domanda sull’utilità di questa pubblicazione: senza il pathos di un’esperienza live, né la curiosità di un vero lavoro di rimaneggiamento dei brani, cosa rimane? Una rinnovata dichiarazione di identità, ma non è chiaro davvero cosa dovrebbe spingere qualcuno ad occupare quel decimetro cubo della sua casa con “Where Have You Been All My Life?”. (Mia valutazione: Buono)

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