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Visualizzazione dei post da ottobre, 2015

Ornette Coleman

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Britney Spears, Rolling Stone, 1999

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Le 101 copertine di musica più importanti di sempre

The Jimi Hendrix Experience - Axis: Bold As Love (1967)

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Spinto, tra un tour e l'altro, a tornare presto in studio a Londra per esigenze contrattuali (e non commerciali, curiosamente: negli Usa l'album uscirà solo l'anno dopo per non disturbare Are You Experienced, ancora in classifica), Jimi Hendrix e la sua band mettono insieme l'album piú pop e insieme piú ricco di effetti. Speciali, specialissimi: nessuno suona la chitarra come lui, nessuno riesce a far uscire da quelle sei corde una tale varietà di suoni, perlopiú distorti, alterati, scomposti e ricomposti in modo da confliggere l'uno contro l'altro, inseguirsi, modificarsi a vicenda. Mai come in questo album il rock'n'roll ha affrontato il tema dei temi, il rapporto tra l'individuo e la tecnologia, in maniera tanto evidente e coraggiosa. Nella traccia piú ispirata e sofferta, Little Wing, Jimi si rivolge al suo angelo custode, e lo chiama con il suo nome «indiano», Piccola Ala: «Quando sono triste, lei viene da me, con migliaia di sorrisi che mi c

Sugar - Editors

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Zucchero Non andartene, non andartene, Voglio farti capire che sono andato via. mia, mia, mia, mia, Tu sei l’unica cosa che voglio possedere. C’è zucchero sulla tua anima, Sei come nessun’altro che conosco, Tu sei la vita di un altro mondo. Mi hai completamente inghiottito , solo mormorandomi ciao, E mi spezza il cuore amarti, mi spezza il cuore amarti. Non andartene, non andartene, Se ti senti persa in questo momento, io sono casa. Ho provato, ho provato a farti capire che sono andato, andato, andato via. C’è zucchero sulla tua anima, Sei come nessun’altro che conosco, Tu sei la vita di un altro mondo. Mi hai completamente inghiottito , solo mormorandomi ciao, E mi spezza il cuore amarti, mi spezza il cuore amarti. Mi spezza il cuore amarti. C’è zucchero sulla tua anima, C’è zucchero sulla tua anima. C’è zucchero sulla tua anima, Sei come nessun’altro che conosco, Tu sei la vita di un altro mondo. Mi hai

Steve Earle

Originario della Virginia, ma cresciuto a San Antonio, Texas, Steve Earle (1955) è uno dei più bei nomi della scena country-rock americana. Il sio stile si collega ai grandi della canzone di Nashville in special modo a Johnny Cash, ma accetta dinamici suggerimenti anche da rocker più recenti come Springsteen, Cougar, Fogerty. Discografia e Wikipedia

12 copertine di dischi famosi realizzate da grandi artisti #12 Fred Tomaselli

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Phish, Joy (2009) Le opere dell'artista americano Fred Tomaselli, che spesso rappresentano soggetti psichedelici, sono state usate anche dai Magnetic Fields, dai Wilco e da Laura Cantrell.

Cream - Disraeli Gears (1967)

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Eric Clapton sarà pure Dio, come qualcuno ha scritto sul muro di una fermata della metropolitana di Londra, ma certamente condivide volentieri il palcoscenico: è sua l'idea del primo «supergruppo» (Cream, il nome allude al fatto che i tre si sentono la «crema» del blues elettrico britannico, e lo sono), è lui che ha voluto con sé due ex della Graham Bond Organization, il batterista Ginger Baker e il bassista Jack Bruce, senza sapere che si odiano e che una volta sono giunti a minacciarsi con un coltello. Adesso, con il secondo album, registrato a New York nello studio già mitico dell'Atlantic, il ruolo di Clapton cresce sempre piú nell'equilibrio del trio, come crescono i pezzi da lui interpretati. Il punto è che lui canta con una specie di falsetto timido che affonda nei suoni del gruppo e non prevarica. Come se se ne vergognasse (infatti un po' se ne vergogna). Il nuovo album — avrebbe dovuto intitolarsi semplicemente Cream — è con ogni evidenza un punto di svolta

20 nomi di musicisti famosi, spiegati #12 Weezer

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Weezer Il nome è stato proposto alla rock band americana dal suo stesso cantante Rivers Cuomo: era il soprannome che gli era stato dato da piccolo da alcuni bambini che lo prendevano in giro perché era asmatico («wheeze» in inglese significa respirare con difficoltà). (Theo Wargo/Getty Images for Firefly Music Festival)

40 copertine di dischi censurate #2

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Kanye West - My Beautiful Dark Twisted Fantasy (2010) Il disco ha cinque copertine diverse: questa, con un'opera di George Condo raffigurante Kanye West davanti ad una donna alata senza braccia, fu ritirata da moltissimi negozi.

St Germain - St Germain (2015)

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di Damiano Pandolfini Dicono che i parigini siano snob e che non si concedano facilmente. Ludovic Navarre, uno dei dj-cardine per lo sviluppo del french touch negli anni 90, si eclissava dalle scene proprio quando il famosissimo "Tourist" (2000) si trasformava in un successo da milioni di copie vendute, nonché - suo malgrado - nella fortuna di ogni pubblicitario nell'ambito del lusso e colonna sonora de rigueur per ogni aperitivo chic. Le ragioni della sua dipartita rimangono tuttora non chiare, sta di fatto che non l'abbiamo più visto per 15 anni. Solo ad acque calmate, e dopo aver curato un remix di riscaldamento per Gregory Porter l'anno scorso, St Germain ha finalmente annunciato l'arrivo di un nuovo lavoro, titolato col suo stesso nome. Nel video del brano di lancio "Real Blues", che potete guardare qui a destra, lo si vede figurativamente "riappriopriarsi" del mondo attraverso una serie di maschere del suo volto, una mossa curi

Thanks for the information - Van Morrison

Thanks for the information Never give a sucker an even break When he's breaking through To a new level of consciousness There always seems to be more Obstacles in the way Thanks for the information I know It's only a combat zone Thanks for the memory, I'll just have To carry on on my own Chorus: And it's wonderful and it's marvelous How we can ever make it through Sometimes I wonder how we can ever Make it from day to day Thanks for the information What you gain on the hobby horse you lose on the swing I like mine over easy And you can have your's sunny side up I don't wanna quibble over insignificant details And I've tried every trick in the book Thanks for the information I know I should look before I leap Chorus: And it's wonderful and It's marvellous How we can ever make it through Sometimes I wonder how We can ever make it at all Thanks for the information Never give a sucker an even break And with her everythi

Joe Ely - Panhandle Rambler (2015)

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di Maurizio Garatti Panhandle Rambler, è il quattordicesimo album in studio di Joe Ely e, diciamolo subito, è un grande album. Lo aspettavamo da anni, da quel Letter to Laredo che aveva incendiato i nostri cuori, regalandoci brani indimenticabili come “Gallo del Cielo”. Oggi come allora Joe torna a usare la splendida chitarra flamenco di Teje, e la fisarmonica per punteggiare brani tenui e polverosi, spalancando panorami desertici e desolati che hanno però il potere di riscaldare i nostri cuori. 12 canzoni, che sono pensieri, meditazioni sulla vita nel Texas. Ely è nato a Lubbock, e lo Stato della Stella Solitaria è da sempre nel suo cuore, e questo disco è un vero e proprio atto d’amore. Anziché affidarsi a una rigorosa narrazione, Joe lo descrive con una serie di schizzi suggestivi, che vengono via via arricchiti con agili chitarre spagnole e fisarmoniche svolazzanti. La strumentazione è parca, e viene usata in modo esemplare, creando un contesto sonoro nel quale la voce

Editors - In Dream (2015)

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di Michele Corrado Segni particolari: i bellissimi 'The Back Room' e 'An End Has A Start', rispettivamente del 2005 e del 2007, ersero gli Editors al difficile, ma efficacemente interpretato, ruolo di risposta britannica agli Interpol. Degli Interpol Tom Smith e soci presero i riferimenti post punk e l'eleganza, ma intensificandone epos e volume delle chitarre. Due anni dopo il loro sophomore, la band di Birmingham seppe anche evitare la trappola della ripetitività, dando alla luce un terzo capitolo, lo straordinario 'In This Light and on This Evening', che mantenne l'epicità dei primi due dischi, ma virando su riferimenti più sintetici, in particolare sul synth pop da stadio dei Depeche Mode. 'The Weight Of Your Love' del 2013 fu invece un capitombolo, un disco privo di mordente, orientato a inni da stadio degni dei peggiori U2, che trovano un senso soltanto nelle vendite comunque cospicue. Ora è la volta del quinto full-lenght. Ingredi

Dizzy Gillespie

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Los Lobos - Gates Of Gold (2015)

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di Massimo Orsi Questo disco arriva dopo che le ultime prove discografiche in studio erano diventate un poco appannate, avevano perso smalto (“The Town and The City” una spanna sopra l’ ultimo “Tin Can Trust” di cinque anni orsono, tuttavia entrambe sono prove meno convincenti di un glorioso passato). Però David Hidalgo e Louie Pérez sono tornati in gran forma e c’è una grande varietà nei suoni, con brani che si presentano in una veste squisitamente latina, oppure troviamo blues urbani, sonorità black, poi ci sono riferimenti ai Grateful Dead ed al loro capolavoro Kiko e riscontriamo la presenza di alcune grandi canzoni come ad esempio “Magdalena” e “When We Were Free”. Azzarderei col dire che è il disco più convincente dai tempi di “Good Morning Aztlán” (2002) e qualitativamente siamo ai livelli di Kiko. Il primo brano, “Made To Break Your Heart” richiama sonorità dei Dead che il gruppo rivede in maniera vincente e del tutto personale, poi tocca a “When We Were Free”, un bel

Jay-Z, Blaze, 1999

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Le 101 copertine di musica più importanti di sempre

Love - Forever Changes (1967)

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E' il capolavoro passato inosservato, l'album che ora tutti citano e inseriscono nei «meglio di...» e che quando uscí non andò oltre il 154° posto in classifica. E il fuoco creativo che divora l'appicca, la magia che fa scomparire per sempre il mago. E' un suono misterioso — a metà strada tra i Byrds e Burt Bacharach - che si insinua in chiunque l'ascolti, che sfiora piú volte il kitsch senza mai toccarlo per davvero e fa innamorare di sé senza spiegazioni, senza se e senza ma. Forever Changes è l'opera di un ventiduenne che sente la morte vicina (a 26 anni, pronostica lui) e che si inventa un album per accoglierla senza troppo soffrire (morirà a 61 anni, nel 2006, di malattia, lasciando dietro di sé la leggenda del piú grande talento inespresso della storia del rock'n'roll): «Seduto sul fianco di una collina, vedo tutti morire. Mi sentirò molto meglio dall'altro lato», sono i versi piú noti che lui abbia mai scritto. Si trovano in The Red Telepho

Joy - Iron & Wine

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Gioia Nel profondo del cuore di quest’uomo travagliato, C’è un ragazzino piccino che ti strattona la mano. Sono nato aspro come un limone ma devi capire che mi porti la gioia. E mentirò solo quando non vorrai sentire la verità. Sono spaventato solo perché finalmente mi hai dato qualcosa da perdere. Ed è forte come un tuono ma lo senti anche tu. Ma mi porti la gioia[Interlude]Nel cuore profondo di questo folle caos Sono calmo solo quando mi perdo nella tua giungla. Sono nato contorto come un ruscello, non ho intenzione di contestare che mi porti la gioia. Quando sono vivo, vivo per te Quando sono una sialia morente, ma canto il blues Ed è una specie di goffa melodia, sciocca ma sincera, su come mi porti la gioia.

Eagles

Il più celebre gruppo californiano dei '70 si forma a Los Angeles nel 1971. Nell'aprile dello stesso anno, Linda Ronstadt allestisce una live band con Meisner, Leadon, Frey, Henley e i due Bowden, per l'album "Lina Rondstad". Mentre i fratelli Bowden formano i Cold Steel, i quattro restanti formano gli Eagles nell'agosto del 1971. Discografia e Wikipedia

12 copertine di dischi famosi realizzate da grandi artisti #11 Richard Prince

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Sonic Youth, Sonic Nurse (2004) I quadri della serie di Prince dedicata alle infermiere sono tra i più costosi dipinti di un artista vivente venduti all'asta.

20 nomi di musicisti famosi, spiegati #11 System Of A Down

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System Of A Down Il cantante della band metal americana Serj Tankian ha raccontato: «il nostro chitarrista Daron [Malakian] scrisse una poesia intitolata "Victims Of A Down". Ce la fece vedere e la parola "System" fu sostituita a "Victims" perché si tratta di una parola più forte, e che si riferisce a un insieme piuttosto che a delle persone in particolare. È un riferimento alla società intera». (VANDERLEI ALMEIDA/AFP/Getty Images)

40 copertine di dischi censurate #1

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Beady Eye - BE (2013) Il disco fu ritirato dai supermercati inglesi. Il cantante dei Beady Eye Liam Gallagher protestò con la rivista NME dicendo "È sexy, è un capezzolo che puoi portare a casa da tua madre. Non è porno, è un classico".

Foreign Window - Van Morrison

I saw you from a foreign window Bearing down the sufferin' road You were carryin' your burden To the palace of the Lord To the palace of the Lord I spied you from a foreign window When the lilacs were in bloom And the sun shone through your window pane To the place you kept your books You were reading on your sofa You were singin' every prayer That the masters had instilled in you Since Lord Byron loved despair In the palace of the Lord In the palace of the Lord Bridge: And if you get it right this time You don't have to come back again And if you get it right this time There's no need to explain I saw you from a foreign (window) Bearing down the sufferin' road You were carryin' your burden You were singing about Rimbaud I was going down to Geneva When the Kingdom had been found I was giving you protection From the loneliness of the crowd In the palace of the Lord In the palace of the Lord They were giving you religion Breaking

Cannonball Adderley

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Notorious B.I.G., Rap Pages, 1997

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Le 101 copertine di musica più importanti di sempre

Pink Floyd - The Piper At The Gates Of Dawn (1967)

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I Pink Floyd fanno i fenomeni nei club di Londra, soprattutto all'Ufo di Tottenham Court Road, lanciato da loro, dal quale se ne sono andati presto per il troppo successo. Gli exploit dal vivo, con pezzi che durano mezz'ora e il pubblico ipnotizzato da giochi di luce e da assoli interminabili e complessi, da cambi di ritmo e da sonorità psichedeliche, fanno guadagnare al gruppo un contratto con la Emi e una sala riservata negli studi di Abbey Road, gli stessi in cui i Beatles stanno registrando Sgt. Pepper. La casa discografica li lascia tranquilli (anziché una settimana, com'è di norma, impiegheranno quattro mesi a finire un album), anche perché li affida a Norman Smith, che è al primo incarico da produttore ma ha lavorato a lungo con i Beatles e ha la testa sul collo, a differenza dei quattro hippie con le camicie a fiori che suonano nel disco. «Fu il nostro George Martin», scriverà anni dopo nelle sue memorie Nick Mason, il batterista, «un'influenza utile». Smith,

My Sweet Lord - George Harrison

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Mio Dolce Signore Mio dolce signore Hm, mio signore Hm, mio signore Voglio davvero vederti Voglio davvero stare con te Davvero voglio vederti signore Ma ci vuole così tanto tempo, mio signore Mio dolce signore Hm, mio signore Hm, mio signore Voglio davvero conoscerti Davvero voglio andare con te Davvero voglio mostrarti signore Che non ci vorrà molto, mio signore (hallelujah) Mio dolce signore (hallelujah) Hm, mio signore (hallelujah) Mio dolce signore (hallelujah) Voglio davvero vederti Davvero voglio vederti Davvero voglio vederti, signore Davvero voglio vederti, signore Ma ci vuole talmente tanto tempo, mio signore (hallelujah) Mio dolce signore (hallelujah) Hm, mio signore (hallelujah) Mio, mio, mio signore (hallelujah) Voglio davvero conoscerti (hallelujah) Davvero voglio andare con te (hallelujah) Davvero voglio mostrarti signore (aaah) Che non ci vorrà molto, mio signore (hallelujah) Hmm (hallelujah) Mio dolce signore (halleluj

Bob Dylan

Robert Alle Zimmerman (1941) nasce a Duluth, Minnesota, da una famiglia di commercianti ebrei. A sei anni si trasferisce a Hibbing, al confine con il Canada, dove inizia a studiare pianoforte e a dieci fa pratica su una chitarra acquistata per corrispondenza. A quindici suona in un complessino, i Golden Chords, e nel 1957 al liceo conosce Echo Hellstrom, la Girl From The North Country di qualche anno dopo. Discografia e Wikipedia

12 copertine di dischi famosi realizzate da grandi artisti #10 Jeff Koons

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Lady Gaga, Artpop (2013) Lo sfondo della copertina è stato realizzato utilizzando delle parti della Venere di Botticelli. In primo piano invece c'è Lady Gaga che sembra avere appena partorito una sfera blu. In un verso di una canzone del disco, “Applause”, Lady Gaga ha citato l'artista: “One second I'm a Koons, then suddenly the Koons is me”.

Don Henley - Cass County (2015)

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di Paolo Carù Don Henley, membro degli Eagles, è texano. Arriva dalla Cass County, la sua contea dove, presumo, la musica che lui sentiva da giovane, che veniva suonata per la maggiore, era la musica country . E Don celebra appunto la musica country in questo suo nuovo lavoro, che viene pubblicato ben 15 anni dopo il precedente, Inside Job. Ed è anche il suo primo album di musica country. Un disco ben fatto, suonato benissimo e con una serie di ospiti di grande valore: è chiaro che, essendo Henley uno degli Eagles e un nome assodato sulla scena Americana, non gli è stato molto difficile coinvolgere gente del calibro di Mick Jagger, Merle Haggard, Vince Gill,Jamey Johnson, Dolly Parton, Lucinda Williams, Alison Krauss, Marina McBride, Miranda Lambert ed altri ancora. Ma, è giusto dirlo subito, il disco è bello comunque : non sono gli ospiti a fare la differenza, ma le canzoni e il suono. Un suono classico, molto anni settanta, curato nei minimi particolari: con gente come S

20 nomi di musicisti famosi, spiegati #10 Killers

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Killers I Killers più famosi – dato che probabilmente sono esistiti decine di gruppi chiamati in questo modo o in maniera simile – hanno preso il nome dalla band immaginaria citata nella canzone "Crystal" del gruppo post punk New Order, pubblicata nel 2001. (Scott Barbour/Getty Images)

Nathaniel Rateliff & The Night Sweats – Omonimo (2015)

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di Massimo Orsi Sicuramente, il disco che mi appresto a recensire sarà in cima alla mia personale lista dei migliori dell’ anno, un’ autentica sorpresa. Questo cantautore cresciuto in Missouri, ma spostatosi appena diciottenne a Denver, proprio per inseguire il suo sogno di musicista a tempo pieno, prima su territori folk rock con i dischi (a nome Nathaniel Rateliff & The Wheel) “Desire and Dissolving Men”, edito nel 2007, seguito da due album da solista, “In Memory of Loss” (in USA nel 2010 tramite Rounder Records, in Europa nel 2011 tramite Decca Records) e “Falling Faster Than You Can Run” (del 2013, tramite etichetta indipendente “mod y vi Records”), supportato da un tour in compagnia di comprimari famosi come The Lumineers e Dr.Hog. Nei due anni successivi Rateliff raggiunge una piena maturazione ed un cambio importante nel suo modo di proporre musica. La sua evoluzione lo porta ad esplorare territori radicati nel Soul, nel R&B e Gospel che, mischiati alle sue ra

E T I C H E T T E

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