Bruce Springsteen - The River (1980)

Il capolavoro di Bruce Springsteen con la E Street Band. Amaro, struggente, coraggioso, The River cristallizza un suono che poi diventerà un marchio, di più, uno stile e porterà Springsteen a confrontarsi con un tempo e con un'età sempre più difficili. La risposta è un doppio album la cui ricchezza di soluzioni, di composizioni e di ispirazioni (si va da Hank Williams, alla fonte di tutto, alla Band, da Bob Dylan agli Stones) è parallela all'uniformità del suono, alla qualità delle canzoni, alla perfezione di una visione ormai adulta, precisa, completa. Il songwriter e la rock'n'roll band, insieme e mai così grandi (almeno in studio di registrazione), l'inizio e la fine di una grande storia americana: The River è un diario a cuore aperto e le canzoni diventano, una dopo l'altra, le scene di una vita in bianco e nero a cui soltanto il rock'n'roll riesce a dare un senso. Vale la pena di riscoprire e riascoltare con rinnovata attenzione la seconda parte di The River, quella dove (giusto per ricordarlo) Danny Federici sfodera il meglio di sé, perché è forse il lato più ambizioso, dal punto di vista del suono e del songwriting, mai raggiunto da Bruce Springsteen. Nessuno dei tentativi successivi (salvo Nebraska, che è e resta un caso a parte, e per certi versi The Ghost Of Tom Joad) riuscirà a essere altrettanto ricco e focalizzato, intenso e appassionato, come se fosse un romanzo più che un album. The River è anche quello, tra l'altro essendo, un disco che non finisce mai, perché contiene moltitudini. 
(Marco Denti)

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