Crosby Stills Nash & Young - 4 Way Street (1971)

Non è impresa da poco recensire in poche righe un album di questa portata, per di più doppio. A tutela personale non citerò nessun pezzo, dato che tutti possiedono l'aura del capolavoro. E poi la magia di questo live non la fanno soltanto i brani musicali, acquerelli intimisti o cavalcate elettriche che siano, reciprocamente funzionali come raramente capita. Anche gli applausi, impazienti, sinceri, irrefrenabili sono musica; anche gli intermezzi verbali dei quattro pards, gli start sbagliati e le ripartenze divertite sono poesia; anche la pronuncia liquida di Young nel presentare l'amico-rivale Stiven Steals è melodia. Nell'anno 1971, periodo torrido per la coscienza civile americana, 4 Way Street sarà il canto del cigno di questo irripetibile assemblaggio di personalità fuori standard, poi ognuno per la sua strada. Ma intanto consegnano alla storia questo stratosferico live, che concentra la miglior produzione di ciascuno fino a quel momento. Capirete allora perché, oltre al vinile dell'epoca, mi sia procurata la versione da volante quando nel '92 uscì l'edizione espansa su cd. Comprenderete anche il mio imbarazzo nell'esprimere preferenze per questo o quel brano. Eppure, se proprio vogliamo eleggere il vessillo, anche senza menzionarne il titolo, uno ce l'avrei. Parla di quattro studenti uccisi dalla Guardia Nazionale USA e so che avete già capito. L'elettrica tagliente che lo apre e il repetita ad libitum che lo chiude riescono a spiegare, in poco più di tre minuti, il fermento di un'America antibellica e controculturale.  (Mia valutazione:  Ottimo)


(Donata Ricci)

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